Il 68% dei giovani non si arruolerebbe
I giovani sembrano non credere alla propaganda bellicista
Sul sito dell’Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza è stato anticipato il risultato del questionario ancora in corso rivolto agli under 18 sul tema della guerra. Alla domanda “Tu andresti in guerra?” il 68% degli intervistati non si arruolerebbe. Posto che l'indagine non è ancora conclusa, a oggi sarei curiosa di sapere cosa pensa il 32% pronto a sacrificarsi. Davvero quel 32% si sente ispirato dai deliri bellicisti che imperversano nelle dichiarazioni dei nostri rappresentanti? Ma, per non deprimermi oltre misura, voglio tenermi stretta quel 68% non ancora anestetizzato dalla propaganda, che dovrebbe guidare le nostre gambe fino ai seggi quando sarà il momento di andare a votare.
Votare per difendere il diritto al futuro dei giovani
Questo risultato suggerisce che tra molti giovani esiste ancora il senso della vita e la voglia di vedere realizzato il proprio futuro. Come possiamo garantirglielo? Partecipando alla vita politica ed esercitando il diritto di voto. Se vogliono prendere a picconate la Costituzione e la democrazia per motivi non pienamente chiari all'individuo mediamente informato, andiamo a votare dando priorità al futuro dei giovani. Non esiste un partito su misura per ciascuno di noi, anche perché sarebbe quello che porterebbe il nostro nome.
Garanzie costituzionali e diplomazia sono le priorità
In questo momento in cui lo stato sociale è smantellato in favore dell’industria della morte, i temi delle garanzie costituzionali e della risoluzione dei conflitti attraverso la diplomazia sono le priorità. Non ci sarà mai la pace facendo la guerra. Ci saranno solo giovani a cui è stato rubato il futuro. Speriamo che il 68% cresca ancora di più.
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