domenica 24 luglio 2022

Specchi nel labirinto - III

Devo ammettere che questo Teseo mi induce a pensieri inaspettati. Cosa accadrebbe al mio essere come sono se mi aggirassi per il mondo. Questo dedalo che mi tiene prigioniero, da un lato - è vero - mi priva di ogni libertà; ma allo stesso tempo mi protegge dagli sguardi altrui e dal giudizio che potrei formulare su me stesso. Mentre ora gli specchi mi restituiscono un’unica immagine, se uscissi da questo luogo, cosa accadrebbe a quella unicità? Si frantumerebbe in mille sfumature. Eppure, ero felice finché quest’uomo baldanzoso non ha fatto irruzione nella mia vita tutta immersa nel presente: nessun progetto, nessuna illusione. Solo la pura percezione della fame e del suo soddisfacimento. Sarebbe possibile per me una vita diversa da questa, che conosco sin dalla nascita? E alle possibilità che rendono inquieti si accompagna, ora, l’inquietudine della ricerca di un senso.
Esisto per fare di Teseo un eroe?
Quale sciagura mi sta cogliendo? l’immagine mia riflessa nello specchio si è fatta più sbiadita, come se anche io stessi sul punto di scomparire. I miei amici più lontani, dove sono? Dove siete andati? Mi state abbandonando! Ecco, siamo soli, io e Teseo che piange, rannicchiato sul pavimento come un feto che non sappia come si venga alla luce.
“Teseo. Teseo, guarda negli specchi. Tu mi hai allontanato dai soli compagni che avessi! Ti odio per questo! Ma prima che anche il riflesso della mia immagine scompaia del tutto nel nulla, ti dilanierò, strapperò uno alla volta i tuoi arti, ti colpirò con le mia corna, anche se non sarà per nutrirmi della tua carne maleodorante, ma per vendicarmi della tua audace crudeltà. Poi ti ruberò il filo e mi presenterò ad Arianna, e allora mi occuperò anche di lei!”
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