mercoledì 29 aprile 2020

Il Web e il labirinto

Forse quest'anno in modo particolare per la condizione di isolamento in cui ci troviamo, vale ricordare che il 30 aprile del 1986 Internet fece il suo ingresso in Italia. Qualche anno dopo, il World Wide Web entrò nelle nostre case e da quel momento la parola connessione divenne più che mai familiare e dominante nella vita di ognuno.
In un battito d'ali posso trovarmi virtualmente nell'altro capo del mondo, con l'opportunità inestimabile di stabilire un contatto con chi altrimenti non avrei mai conosciuto. Nel silenzio di un'abitazione posso aprire molteplici porte e lasciare che suoni diversi inondino lo spazio. Posso intraprendere qualsiasi direzione, avanzando attraverso i link con svolte o rotatorie. Sono le quasi infinite possibilità di movimento che mi incuriosirono e mi affascinarono la prima volta che sentii parlare di questa straordinaria ragnatela globale su cui saltare da un filo all'altro senza paura di cadere.
Tuttavia, non posso ignorare la contiguità fra la "rete" e il labirinto. Inoltrandosi in questo luogo apparentemente senza confini, con il tempo si ha la sensazione però di ripercorrere sempre gli stessi sentieri, in un gioco di specchi che disorienta. Qual è allora il filo che impedirà al ragno posto al centro delle "ragnatela" - sempre che un centro esista - di divorare il mio senso critico? Credo sia l'esercizio della scelta, il girovagare cioè srotolando un'idea o un'immagine che si siano affacciate alla coscienza. Non cliccare sul tutto, leggere tutto, ascoltare chiunque, acquistare qualsiasi oggetto che improvvisamente mi viene proposto, credere a ogni notizia pubblicata, ma scegliere cosa cliccare, cosa leggere, cosa ascoltare, cosa acquistare, la notizia in cui credere. Scegliere per districare la matassa altrimenti ingarbugliata delle connessioni.