giovedì 16 aprile 2020

Trentottesimo giorno

La generazione del deserto abbandonò l'Egitto e si liberò dalla schiavitù per raggiungere la terra promessa...
La chiamata. Per gli ebrei arrivò il momento di andare via dal paese che inizialmente li aveva accolti e protetti, ma che poi li aveva resi schiavi. Gli ebrei erano chiamati a nascere di nuovo e Mosè, chiamato anche lui, sarebbe stato il loro condottiero. La fuga è il parto, e il travaglio sono le piaghe inflitte agli egiziani, è il dolore che prepara la gioia.
Ma gli ebrei non sono i buoni e gli egiziani i cattivi, anche se tutto lascia intendere questo. Il mito perde valore e vitalità se nel leggerlo ci si aggrappa alle consuete categorie morali. Il mito, come i grandi sogni, esprime simbolicamente un'unità verso cui tendere attraverso un'iniziale frammentarietà. Egiziani ed ebrei, Mosè e il Faraone, sono aspetti, funzioni, tendenze di uno stesso soggetto: l'Eroe, o chi diventerà tale strada facendo.
Il futuro Eroe, è chiamato a liberarsi dell'ego, della presunzione di essere Dio. Scopre, piaga dopo piaga, che non può più controllare e disporre della terra, dei suoi simili, della natura che anzi gli si rivolta contro. Apprende che le ricchezze non sono sufficienti a donargli la sicurezza. A nulla valgono i rimedi noti, perché ogni certezza sembra sprofondare infine nelle tenebre. Le tenebre sono la penultima piaga, fitte e pesanti; preludio al culmine dell'angoscia. Più sarà ostinato nel rifiutare l'appello, maggiore sarà l'incubo che lo inseguirà. Il confronto con la morte nell'ultima piaga lo convincerà che non può vincere con il destino di liberazione che lo attende. Ebbene, si abbandoni pure la forza, il potere, la grandezza e si inizi il viaggio folle del rinnovamento! Allora l'Eroe fugge incontro al futuro. Ma l'incertezza del procedere lo costringe a guardarsi indietro. Il suo passato lo insegue e solo un miracolo può aiutarlo, solo cioè la fiducia nell'impossibile gli consentirà di attraversare il mare senza esserne travolto. In quel passaggio, nell'avanzare verso la nascita abbandona il passato, risucchiato invece dalle acque. Però, il suo viaggio non è ancora compiuto, perché di fronte a sé trova il deserto.