domenica 5 aprile 2020

Ventisettesimo giorno

"Credo di essere naturalmente religioso," dice Fellini "perché il mondo, la vita, mi sembrano avvolti di mistero. E anche se fin da bambino non fossi stato affascinato da questo sentimento mistico che si proietta sull'esistenza e rende tutto inconoscibile, credo che il mestiere che faccio mi avrebbe naturalmente condotto verso un sentimento religioso. Faccio un sogno, oppure a occhi aperti mi abbandono a immaginare qualcosa, e poi firmando un contratto, con un po' di legname, due belle ragazze e un paio di riflettori, riesco a materializzare quel fantasma, e tutti possono vederlo come l'ho visto io mentre dormicchiavo o non pensavo a niente. Chi ci guida nell'avventura creativa? Soltanto la fiducia in qualcosa o in qualcuno nascosto dentro di te, qualcuno che conosci poco, che si fa vivo ogni tanto, una tua parte sorniona e sapiente che si è messa a lavorare al posto tuo può aver favorito la misteriosa operazione. Tu l'hai aiutata questa tua parte inconscia dandole fiducia, non contrastandola, lasciando fare a lei. Questo sentimento di fiducia credo che possa definirsi sentimento religioso.
La presunzione, l'erudizione, l'egoismo, la smania di saperne di più, la falsa cultura, molto spesso blocca questa fiducia, l'obbligano a ritirarsi, a dissolversi, e allora quasi sempre accade che i risultati siano meno soddisfacenti" (F. Fellini, Intervista sul cinema, Editori Laterza, 2004, p. 70-71).