martedì 7 aprile 2020

Ventinovesimo giorno

Per caso oggi mi sono imbattuta in un articolo della prestigiosa rivista Science. Ho pensato: ecco un caso interessante di introvisione!
L'introvisionario usa l'intuito e non teme gli sconfinamenti tra territori diversi. Sebbene possa ricorrere a un approccio scientifico tuttavia il suo sguardo, poiché è rivolto al "dentro" e il "dentro" non è rigidamente suddiviso in categorie come la realtà, è in grado di cogliere nuove possibilità. Così, in quanto sperimentatore, l'introvisionario sperimentando, osa.
Ebbene, mentre sono al computer sto ascoltando l'audio di una musica, in cui intervengono diversi strumenti: campane che suonano, corde che vibrano, flauti. Somiglia a una musica per rilassarsi, ma proseguendo il ritmo si fa discontinuo. Questi suoni sono i componenti tradotti in musica della proteina spike del coronavirus, la corona appunto con cui l'ospite si aggancia alla cellula. E' il risultato di un esperimento di alcuni ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology). L'articolo prosegue spiegando il modo in cui si sono ricavati i suoni e la possibile utilità nella ricerca farmacologica.
Ma al di là dei complicati risvolti scientifici, nella sequenza di note quale messaggio immaginario è nascosto?