domenica 12 aprile 2020

Trentaquattresimo giorno

Questa non è stata per me una Pasqua come le altre, passate tutto sommato inosservate dal momento che non sono religiosa nel senso comune che si dà a questa parola.
Più volte nel corso della giornata ho pensato alla "generazione del deserto"; quella generazione di ebrei che riuscirono a fuggire dall'Egitto, dopo aver atteso di notte il "passaggio dell'angelo", per il quale gli egiziani persero i loro figli. Il "passaggio dell'angelo" divenne così la Pasqua ebraica, il tempo della liberazione dalla schiavitù.
Se si sottrae all'evento la peculiare connotazione storica, rimane un simbolo, e come tale valido per l'intera umanità. Gli ebrei diventano una collettività alla ricerca dell'identità più profonda. Il primo passo è liberarsi dalla hybris, e poi prendere coscienza di portare in sé l'umano e il divino insieme.