domenica 22 marzo 2020

Tredicesimo giorno

Viaggio domestico. Ciò che comunemente chiamiamo viaggio è in realtà un arrendersi all'inaspettato. Viaggiare significa essere sradicati per qualche tempo dalla propria terra, per raccogliere con i sensi immagini, odori, sapori, suoni nuovi, o comunque diversi. Posso viaggiare tra le mura di casa mia? Oltre al viaggiare con la fantasia, c'è anche un viaggiare tra le parole.
Qualche anno fa, come oggi, mi è capitato di pensare al significato di "leggere":
"Questo verbo latino mi ha sempre incuriosita. Il legere latino fa convivere due attività: quella del leggere e quella del percorrere.
Gli occhi scorrono le parole scritte esattamente come se stessero attraversando terre note o ignote. Allo stesso modo, il viaggiatore che naviga attraverso il mare, costeggia con la sua imbarcazione nuovi lidi, o si imbatte in luoghi sconosciuti.
Ecco allora che leggere è un viaggio. Questa è la meravigliosa semplicità della lingua, multiforme!
Dunque, cosa ho fatto da venerdì 14 giugno 2013 (la data del mio ultimo post) a oggi?
Per dirla con Campbell, ho sottolineato libri. Ho remato con la matita attraverso le parole silenziose degli altri.
Sono rimasta stupita, questa mattina, quando ho preso in mano il vocabolario di latino per cercare il verbo legere, e ho trovato un foglio azzurro tra le pagine proprio in quel punto, come a dirmi: - Bentornata! Qui eri rimasta! Da questo punto puoi ripartire!".