venerdì 20 marzo 2020

Undicesimo giorno

Ricapitolando, nell'I Ching il lancio delle tre monete per sei volte è il gesto che segna l'istante in cui la realtà fenomenica si incontra con la realtà psicologica. L'esagramma, formato da un trigramma inferiore e da uno superiore è il "segno" di quell'incontro, il responso. Quest'ultimo può essere fisso, come un'istantanea, o fluido come una sequenza d'immagini. A determinare quella o questa natura è l'assenza o la presenza di linee mobili, ovvero di linee che da continue si spezzano o viceversa. Come si vede, nel responso si mette in scena il gioco degli opposti, in cui il passaggio dall'uno all'altro stato non è repentino ma armonioso. Come dire che la condizione fenomenica/psicologica iniziale, in presenza di linee mobili, si evolve in un nuovo stato.

Se esagramma 23 non avesse avuto linee mobili, esso avrebbe rappresentato una situazione fissa non suscettibile di modificazioni, per la quale sarebbe esistito il rischio che il monte, se troppo elevato rispetto a una base ristretta, avrebbe potuto perdere l'equilibrio e frantumarsi. Per assicurarne la stabilità, il vertice deve avere perciò un'ampia base d'appoggio. Quindi la sentenza suggerisce l'attesa.

Ora, però, la presenza di linee mobili indica che l'attesa, il non andare cioè in nessun luogo, freme per essere superata e trasformarsi in movimento, l'avere dove recarsi. In questo esperimento ci sono ben tre passaggi che conducono all'esagramma 57, in cui protagonista indiscusso è il mite che raggiunge il suo obiettivo mediante un quieto ma incessante procedere alla ricerca del grande uomo. Il mite somiglia ai venti che si susseguono. Il risultato sarà una condizione ordinata che darà i suoi frutti.
Quali sono allora le tappe della trasformazione che va dall'attesa per trovare lo stato di equilibrio a un agire consapevole?