domenica 15 marzo 2020

Sesto giorno

Sottotitolo: Come spezzare l'incantesimo della paura... con un altro incantesimo.
"Vieni" dico alla mia amica, la Paura. Lei si avvicina alla scrivania, di fronte a me, in attesa.
Le mostro la scatoletta di metallo delle caramelle Mentos, alla fragola. La agito e si sente il rumore di qualcosa al suo interno che sbatte confusamente contro le pareti. La apro e rovescio il contenuto sulla scrivania. Tre monete si dispongono a caso. La Paura è curiosa di sapere quale bizzarria io stia per compiere.
"Vedi queste tre monete?" le dico.
"Sono le monete per consultare l'I Ching". Mormorii e disappunto ovunque nella mia testa. Figuriamoci, era da prevederlo.
Chiamo in aiuto il dottor Carl Gustav Jung, il mio mentore. Non che io abbia davvero imparato chissà cosa da lui, così alta è la sua statura e così difficile per me comprendere tutto ciò che ha scritto. Ma alcune sue affermazioni sono chiare, perciò mi aggrappo a quelle. Apro il suo commento all'I Ching tradotto da Richard Wilhelm, edito da Adelphi. Mi racconta la sua esperienza con questo testo: "la stranezza delle allucinazioni dei dementi o delle superstizioni primitive non mi ha mai sgomentato. Ho sempre tentato di rimanere imparziale e curioso - rerum novarum cupidus". E più avanti: "Non si possono mettere da parte alla leggera uomini della statura di Confucio e Lao-tse [...]; e meno ancora si può sorvolare sul fatto che l'I Ching fu la loro principale fonte d'ispirazione. [...] ho superato gli ottant'anni, e le mutevoli opinioni degli uomini non mi fanno più molta impressione; i pensieri degli antichi maestri hanno per me maggior peso dei pregiudizi filosofici della mentalità occidentale".
Quindi, timidamente proseguo e dico alla mia interlocutrice: "Non lancerò le monete per scopi divinatori. I gesti che compirò romperanno l'insistenza del pensiero incagliato nella situazione attuale, che il mondo sta vivendo. Essi rappresenteranno la condizione psicologica presente correlata agli eventi contingenti". Magia? No, affatto. Sincronicità.
Dice Jung: "l'inventore dell'I Ching, chiunque sia stato, era convinto che l'esagramma elaborato in un dato momento coincideva con quel momento anche nella qualità, e non soltanto nel tempo [...]. Questa teoria implica un certo strano principio che io ho denominato sincronicità, un concetto che formula un punto di vista diametralmente opposto a quello della causalità". A differenza di quest'ultima, il principio studiato ampiamente da Jung si fonda sull'idea che vi sia "interdipendenza degli eventi oggettivi tra loro, come pure tra essi e le condizioni soggettive (psichiche) dell'osservatore e degli osservatori". Poi spiega che se ci sono quattro eventi, due di natura fisica A' e B', e due di natura psichica C' e D', è possibile che tutti "compaiano nel medesimo istante e nel medesimo posto" perché gli eventi fisici sono della stessa qualità di quelli psichici, e poi perché "tutti quanti sono esponenti di una medesima situazione momentanea". Spingendomi oltre, si può dire che un evento esterno può configurarne uno interiore in un dato istante, istante che nel caso specifico è rappresentato dal lancio delle monete.
Quindi, senza perdere ulteriore tempo e avendo chiarito con me stessa che non sono pazza né una fattucchiera, lancio queste benedette monete sei volte e trascrivo le linee dell'esagramma dal basso verso l'alto come richiesto. Poiché vi sono linee mobili, gli esagrammi sono due e precisamente il numero 23 che si trasforma nel 57.

23. LA FRANTUMAZIONE
La sentenza
LA FRANTUMAZIONE. NON E' PROPIZIO ANDARE IN NESSUN LUOGO
L'immagine
IL MONTE POGGIA SULLA TERRA:
L'IMMAGINE DELLA FRANTUMAZIONE.
COSI' I SUPERIORI POSSONO ASSICURARE LA LORO POSIZIONE SOLO CON RICCHE ELARGIZIONI AGLI INFERIORI.

57. IL MITE
La sentenza
IL MITE. MEDIANTE PICCOLE COSA RIUSCITA. PROPIZIO E' AVERE DOVE RECARSI. PROPIZIO E' VEDERE IL GRANDE UOMO.
L'immagine
VENTI CHE SI SUSSEGUONO: L'IMMAGINE DEL MITE CHE PENETRA. COSI' IL NOBILE DIFFONDE I SUOI ORDINI E CURA I SUOI AFFARI.

"L'I Ching non si fa avanti con dimostrazioni e risultati, non fa l'imbonitore di se stesso, né è facile avvicinarglisi. Quasi fosse una parte della natura, aspetta di essere scoperto. Non offre né fatti né potere, ma per chi desidera conoscere se stesso e per chi ama la saggezza - se mai questa esiste - sembra essere il libro giusto. [...] Vada questo libro per il mondo a beneficio di coloro che sanno discernerne il significato" scriveva Jung.